Ada Lovelace: Pioniera dell’Informatica e fonte di Ispirazione

il primo programmatore è UNA PROGRAMMATRICE

Augusta Ada Byron, nota anche come Ada Lovelace, è stata una pioniera della scienza informatica, riconosciuta universalmente come la prima programmatrice della storia, un titolo che la distingue non solo tra le donne ma anche rispetto ai suoi colleghi maschi. Nata nel 1815, Ada mostrò fin dalla tenera età un profondo interesse per la matematica e le scienze, in un’epoca in cui l’accesso all’istruzione superiore era precluso alle donne.

LA SVOLTA DELLA SUA VITA

La sua vita prese una svolta decisiva nel 1833, quando, durante una cena presso l’abitazione di Mary Somerville, un’altra illustre studiosa del tempo, Ada incontrò Charles Babbage, un logico e matematico di fama e professore a Cambridge. Babbage stava lavorando al Different Engine, un dispositivo meccanico progettato per calcolare funzioni algebriche. Ada fu subito affascinata da questa invenzione e, ancor più, dall’ambizioso progetto successivo di Babbage: l’Analytical Engine. Quest’ultima, che si trova oggi allo Science Museum di Londra, è considerata il predecessore dei moderni computer, grazie alla sua capacità di essere programmata mediante schede perforate, un’idea ispirata alle macchine tessili di Jacquard.

Ada Lovelace comprese le potenzialità dell’Analytical Engine molto oltre il semplice calcolo numerico. Lei previde che, trattando i numeri come simboli, la macchina avrebbe potuto manipolare anche lettere o note musicali, aprendo la strada a una vasta gamma di applicazioni. Mentre Babbage vedeva la sua invenzione principalmente come uno strumento per il calcolo algebrico, Ada intuì che poteva essere usata per elaborare qualsiasi tipo di informazione codificata.

La sua occasione di esplorare e divulgare queste idee arrivò quando le fu chiesto di tradurre in inglese l’articolo “Notions sur la machine analytique de Charles Babbage”, scritto dall’italiano Luigi Menabrea. Le note che Ada aggiunse alla sua traduzione, pubblicate nel 1843, andarono ben oltre il testo originale in termini di lunghezza e profondità di analisi. Nonostante firmasse il suo lavoro con le sole iniziali A.A.L. (Augusta Ada Lovelace), a testimonianza delle restrizioni imposte alle donne in ambito accademico e scientifico, le sue annotazioni dimostrarono un’intelligenza e una capacità di visione eccezionali.

LA SVOLTA DELLE NOSTRE VITE

Tra i suoi contributi più significativi vi fu la stesura di quello che viene considerato il primo algoritmo inteso per l’esecuzione da parte di una macchina, specificamente per calcolare i numeri di Bernoulli, evidenziando così il concetto di programmazione software. Le innovazioni proposte da Ada hanno lasciato un segno indelebile nel campo dell’informatica, con alcune delle sue idee che restano fondamentali nella programmazione moderna.

Ada Lovelace morì prematuramente nel 1852, all’età di 37 anni, a seguito di complicazioni legate a un tumore. La sua eredità, tuttavia, è rimasta viva: nel 1980, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti le rese omaggio denominando “Ada” un nuovo linguaggio di programmazione di alto livello, sottolineando così il suo ruolo pionieristico nella storia dell’informatica.

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