Non era solo uno speech. Non era solo un nuovo modulo.
Quando siamo saliti sul palco del Global Summit Logistica 2025, davanti a una sala già strapiena 5 minuti prima dell’inizio, abbiamo capito che stavamo toccando un nervo scoperto.
Più di 100 persone in sala, alcune in piedi. 49 aziende iscritte ufficialmente, oltre 80 partecipanti registrati.
E la conferenza più seguita di tutte le 34 in programma, a detta degli stessi organizzatori.
Qualcosa è successo. E non riguarda solo l’intelligenza artificiale.
È successo che ci siamo riconosciuti.
Nei problemi che viviamo ogni giorno nei magazzini. Nei colli senza etichette, nelle email poco chiare che bloccano gli ordini, nei documenti cartacei che non tornano con la merce.
Chi lavora nella logistica lo sa bene che il margine non si gioca più solo sui centesimi a riga, ma sui secondi persi quando i flussi non girano.
Ecco perché il nostro speech ha toccato un punto caldo. Perché parlava di problemi reali. E di soluzioni operative, non di slide accattivanti.
Abbiamo presentato tre tecnologie concrete:
- Il riconoscimento automatico delle etichette, capace di identificare colli anche con etichette rovinate o fuori standard, eliminando le attese in ricevimento.
- L’inserimento automatico degli ordini di trasporto, che legge email e documenti disordinati e li trasforma in missioni ottimizzate, senza errori manuali.
- Il matching dei documenti di trasporto con la merce, per verificare in automatico se è arrivato tutto o manca qualcosa.
E poi la chiusura, insieme a Honeywell, con una demo del loro SwiftDecoder, un motore potentissimo per leggere codici a barre, documenti, anche con realtà aumentata.
Ma il vero valore non è la tecnologia. È l’empatia.
È il motivo per cui tutti si sono avvicinati al nostro stand dopo lo speech. Non per chiedere una demo. Ma per raccontarci che anche loro vivono quei problemi ogni giorno.
E questo non succede per caso. Succede perché noi quei problemi li conosciamo davvero.
Perché sono quasi 40 anni che marciamo nei magazzini insieme ai nostri clienti.
Non siamo un’azienda che sviluppa software dall’esterno.
Siamo parte di questo mondo. C’eravamo quando si lavorava ancora col cartaceo. Quando i magazzini erano solo pareti e transpallet. Quando le prime radiofrequenze sembravano fantascienza.
Siamo cresciuti con la logistica.
Abbiamo imparato a decifrarne i flussi, a prevederne gli errori, a trasformare i problemi in codice.
E oggi, con l’intelligenza artificiale, possiamo fare un altro salto.
Ma l’AI non basta. Serve anche visione. E soprattutto servono dati.
Ecco perché abbiamo creato BAI Semplice, la nostra Business Intelligence progettata apposta per chi lavora nella supply chain.
Non l’ennesimo cruscotto pieno di grafici. Ma uno strumento concreto, che consente a chi si occupa di magazzini, trasporti, produzione e amministrazione di prendere decisioni con i dati alla mano, senza doverli chiedere in giro.
Perché sappiamo bene cosa significa lavorare in un settore dove i margini si contano in decimali.
La nostra BI nasce da lì, non per fare report, ma per fare efficienza.
Per trovare overstock nascosti, tratte che mangiano margine, consegne che saltano i KPI.
Tutto questo, già pronto, già strutturato. Perché chi lavora nella logistica non ha tempo di aspettare.
Grazie a chi è passato a trovarci, a chi ha ascoltato, a chi ci ha messo in difficoltà con domande che entravano nel merito.
Ci spronate a fare ancora meglio. A essere più concreti, più veloci, più utili.
Come la logistica ci ha sempre insegnato.


